I mammiferi degradano il dietil etere (1) ad etanolo (2) ed acetaldeide (3), tramite l'intervento del citocromo P450. Anche l'etanolo (2) viene quindi ossidato ad acetaldeide (3) per via enzimatica (alcol deidrogenasi); a sua volta, l'acetaldeide (3) viene ossidata ad opera di un enzima (aldeide deidrogenasi), fino a fornire acido acetico (4). Quest'ultimo è un normale metabolita di qualsiasi tipo di cellula. Il processo di degradazione operativo a livello dei micro-organismi è molto simile a quello appena presentato: anche in questo caso, infatti, il prodotto finale è l'acido acetico (4). Teoricamente, i gruppi metilici del dietil etere potrebbero anche essere ossidrilati da parte del citocromo P450, fornendo in questo modo il 2-etossietanolo (5), tuttavia questa alternativa non è (al momento) supportata da alcuna prova sperimentale. Ulteriori ossidazioni per via enzimatica (alcol deidrogenasi e aldeide deidrogenasi) del 2-etossietanolo (5) porterebbero alla formazione dell'acido 2-etossiacetico (6), composto tossico per la riproduzione: non è ancora stato stabilito definitivamente se sia questo metabolita il responsabile della tossicità (se somministrato in alte dosi) per la riproduzione del dietil etere (1).